Boom degli acquisti low cost, second hand e online. Cresce il consumatore consapevole, ma serve più tutela digitale nell’indagine Udicon-Piepoli
Prezzi bassi, sostenibilità e accessibilità guidano le nuove abitudini di consumo degli italiani. È quanto emerge dalla seconda indagine realizzata per Udicon dall’Istituto Piepoli. Il report fotografa l’evoluzione del comportamento d’acquisto degli italiani tra fast fashion, second hand e piattaforme digitali, restituendo l’immagine di un consumatore attento al risparmio, ma sempre più esposto alle complessità e alle difficoltà del mercato online.
Il boom del low cost: Amazon è il leader
Il 37% degli italiani acquista capi low cost principalmente online, confermando la centralità del canale digitale per la moda a basso prezzo. Seguono i negozi fisici (32%) e i mercatini (15%).
Tra le piattaforme più utilizzate, Amazon domina nettamente la classifica con il 58% delle preferenze, seguito da Shein (28%), Temu (23%), H&M (21%) e Zara (20%).
Il dato più alto per l’acquisto online si registra nella fascia 35-54 anni (47%).
Frequenza e motivazioni: risparmio prima di tutto
La frequenza degli acquisti fast fashion è elevata:
- Il 27% compra capi low cost 2-3 volte al mese
- Il 21% almeno una volta al mese
- Solo il 4% lo fa ogni settimana
- Il 48% acquista più raramente
- Il numero medio di capi acquistati al mese è 1,2.
Le motivazioni principali che spingono verso il fast fashion sono chiare:
- Prezzi bassi (66%)
- Accessibilità (31%)
- Varietà di scelta (28%)
- Solo il 14% si dichiara attratto dalle ultime tendenze della moda.
Il prezzo è il primo motore delle scelte. Il 66% degli italiani acquista fast fashion perché è economico, seguito dal 31% che lo considera accessibile e dal 28% che ne apprezza la varietà.
Tra i più giovani, emerge anche il desiderio di seguire le ultime tendenze (22% tra i 18-34 anni), a dimostrazione che il fast fashion non è solo una risposta al portafoglio, ma anche un’espressione di stile a costi contenuti.
Second hand: 4 italiani su 10 scelgono l’usato
Il 40% degli italiani ha acquistato almeno una volta abbigliamento di seconda mano. La pratica è più diffusa tra:
- Giovani 18-34 anni: 48%
- Donne: 45%
- Aree urbane con oltre 100.000 abitanti
Piattaforme e canali dell’usato
Tra coloro che acquistano usato:
- Il 57% preferisce le piattaforme online (Vinted, Depop, Subito.it, eBay, Vestiaire Collective)
- Il 42% si affida ai mercatini dell’usato
- Il 34% acquista in negozi fisici di seconda mano
La scelta del canale varia in base all’età: i più giovani prediligono il digitale, mentre gli over 54 restano più legati a mercatini e punti vendita tradizionali.
Non solo vestiti: cosa comprano gli italiani di seconda mano
Chi sceglie il second hand non si limita all’abbigliamento. Le tipologie di prodotti acquistati includono:
- Abbigliamento: 76%
- Accessori: 39%
- Arredamento: 31%
- Elettronica: 24%
- Auto usate: 13%
Le motivazioni della scelta second hand
Le ragioni principali per cui si sceglie il mercato dell’usato sono:
- Prezzi più bassi: 78%
- Sostenibilità ambientale: 44%
- Moda vintage o nostalgia: 23%
- Unicità degli articoli: 21%
Sempre più consumatori utilizzano il second hand anche per accedere a brand di nicchia e di qualità, altrimenti fuori portata, ma disponibili a prezzi ridotti perché già utilizzati.
Acquisti online: abitudine diffusa, ma non priva di rischi
L’e-commerce è ormai una consuetudine:
- Il 47% acquista mensilmente
- Il 28% ogni settimana
- Il 5% quotidianamente
- Solo il 19% lo fa più raramente
1 consumatore su 4 (24%) ha avuto problemi negli acquisti online. Le criticità segnalate includono:
- Prodotti non conformi
- Ritardi nelle consegne
- Difficoltà nei rimborsi
Le piattaforme più problematiche
Tra chi ha avuto problemi:
- Il 74% li ha riscontrati su piattaforme online
- Il 9% nei negozi fisici di seconda mano
- Il 6% nei mercatini dell’usato
Rimborsi: dati incoraggianti ma ci sono margini di miglioramento
L’82% di chi ha avuto problemi ha ottenuto un rimborso.
Tuttavia, la semplicità del processo varia:
- Il 66% lo ha trovato abbastanza facile
- Solo il 20% lo ha giudicato molto facile
- Il restante 14% ha avuto difficoltà
- Tra gli over 54, il tasso di difficoltà sale al 25%.
L’indagine restituisce una fotografia di un consumatore attento al portafoglio, sempre più abituato a muoversi tra marketplace globali e aperto a nuove abitudini “sostenibili” come l’acquisto di seconda mano. Ma allo stesso tempo emerge la necessità di rafforzare strumenti di tutela, garantire assistenza trasparente e accessibile e promuovere un consumo digitale più sicuro e consapevole.
per saperne di piu', collegati al seguente link
https://www.udicon.org/2025/04/07/boom-degli-acquisti-low-cost-second-hand-e-online-cresce-il-consumatore-consapevole-ma-serve-piu-tutela-digitale-nellindagine-udicon-piepoli/